TMC2,
fine delle trasmissioni Con una settimana di anticipo sull’effettivo passaggio di consegne a MTV
(vedi news), la rete musicale di Telemontecarlo ha messo la parola fine ad
un’avventura iniziata diciassette anni fa con il nome di Videomusic e
proseguita fino ad oggi come unica voce alternativa, nell’etere locale, allo
strapotere del colosso americano di casa Viacom. L’ultimo show irradiato dagli
studi dell’emittente, “Nightfile”, è andato in onda nella notte di
domenica 22 aprile; da quel momento, in attesa del debutto di MTV, il canale si
è trasformato in una TV fantasma, senza volto, che manderà in onda da qui al 1°
maggio un “rullo” continuo di videoclip intervallato da notiziari flash:
senza più presentatori, interviste, programmi.
Ci si interroga intanto sul futuro delle maestranze e del patrimonio aziendale
dell’emittente, archivio storico della filmografia video-musicale italiana
degli anni ’80, nel periodo in cui Videomusic rappresentava l’unico sbocco
televisivo per la produzione nostrana (oltre che internazionale) di clip
musicali. Mentre scriviamo, è in corso una riunione tra le organizzazioni
sindacali e i vertici di Beta Television (la sussidiaria di TMC che ha la
proprietà del canale e che ha acquisito al 51 % le attività di MTV Italia, ndr),
per decidere il futuro professionale della quindicina di addetti, tra tecnici e
redattori, dipendenti dall’emittente: stando alle indiscrezioni, non una
decina di persone sarebbero destinati a trovare posto nello staff di MTV, mentre
agli altri dovrebbe essere prospettata la possibilità di un assorbimento nelle
strutture di TMC. Preoccupazioni destano anche le sorti del magazzino
dell’emittente (programmi e interviste realizzati e andati in onda dal 1984 ad
oggi, oltre a un catalogo di circa 20.000 clip di cui un 30 % di produzione
locale): tanto che le preoccupazioni per la possibile scomparsa di una fetta di
memoria storica della produzione musicale italiana degli ultimi vent’anni
hanno spinto Domenico Liggeri, docente in materia di videoclip al Dams di
Bologna e di Brescia, a lanciare una petizione per la salvaguardia del
patrimonio in questione (vedi news). “Iniziativa meritevole, e degna del
massimo sostegno”, secondo Marco Garbarini, fino a ieri responsabile della
programmazione di TMC2 e lui stesso in attesa di conoscere le sue prospettive
professionali. “Ma – aggiunge subito – ho dei dubbi sulle possibilità di
chiunque, al di là di MTV e di Beta Television (che resta proprietaria a tutti
gli effetti di quel patrimonio) di prendere una decisione concreta in merito. I
miei sentimenti, in questo momento, sono ambivalenti. Da una parte, ho fiducia
nel fatto che MTV saprà gestire e valorizzare quell’archivio in modo assai più
professionale, metodico e consapevole di quanto è stato fatto fino ad oggi da
TMC: è un approccio insito nella loro cultura e nei loro cromosomi di
specialisti del prodotto musica. Dall’altra, l’esperienza di questi anni mi
porterebbe a pensare che custodiranno gelosamente il patrimonio acquisito,
trattandolo alla stregua di un bene aziendale di loro esclusiva proprietà. Da
quanto mi risulta, alle richieste dei discografici di ottenere copie del
materiale a suo tempo inviato e di cui avevano perso le tracce, hanno sempre
risposto con un diniego. A differenza di Videomusic e TMC2, che hanno sempre
consentito la consultazione dell’archivio a fini didattici e di ricerca,
compatibilmente con i limiti e gli impegni di programmazione”. Ma qual è oggi
la consistenza e lo stato effettivo di conservazione di quell’archivio?
“Parte del materiale è usurato, ma pienamente recuperabile con un adeguato
lavoro di restauro”, risponde Garbarini; “non tutti sono master originali
(di cui le etichette più piccole ci chiedevano solitamente la restituzione), ma
le copie archiviate sono generalmente di ottima qualità. Una porzione dei clip
che abbiamo consegnato a MTV è addirittura sotto forma di bobine da 1 pollice,
perché risale al periodo antecedente all’introduzione del supporto Beta. E,
oltre a migliaia di clip italiani, del magazzino fanno parte anche filmati
d’epoca (anni ’80) di provenienza internazionale: ricordo ad esempio
un’intera annata del programma inglese ‘The Tube’, trasmissioni su cui
forse sono scaduti i diritti, ma che restano preziosi materiali di
consultazione”.
Intanto, la campagna di sensibilizzazione per la salvaguardia della preziosa
videoteca si è messa in moto. Liggeri, che ne è promotore, dice di contare
sulla mobilitazione del mondo artistico, culturale, istituzionale. “Mi sono
fatto carico personalmente di questa iniziativa perché qualcuno doveva far
scoccare la scintilla”, dice, “ma mi piacerebbe che fossero il ministro
Melandri e il Dipartimento Spettacolo del Ministero a occuparsi in prima persona
della questione. Il problema c’è, e va affrontato. Quali sarebbero le
reazioni del mondo politico e istituzionale se l’archivio dell’Istituto Luce
finisse nelle mani di un’azienda straniera senza alcuna garanzia di tutela?
Nei magazzini di MTV finirà un pezzo di storia della musica italiana: non
dimentichiamo che Videomusic/TMC2 è stata l’unica depositaria della
produzione di clip italiani dal 1984 al 1989, anno di nascita del canale
satellitare Match Music; e che quel materiale era prodotto da etichette che nel
frattempo sono scomparse, senza lasciare traccia della loro produzione. Che fine
farà, tutto questo repertorio?” E’ la domanda che Rockol intende porre al
più presto a MTV, ve ne riferiremo nei prossimi giorni.
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