"Puntata n.250: Roxy bar si ferma aspettando Mtv"
LA REPUBBLICA
18 Aprile 2001

Puntata n.250: Roxy bar si ferma aspettando Mtv

Commozione per l'ultimo appuntamento su Tmc2

BOLOGNA - «La musica è finita, gli amici se ne vanno» canterebbe Ornella Vanoni. Ma quella di martedì sera in diretta (replica sabato pomeriggio) non è stata «un'inutile serata» per Red Ronnie e il suo Roxy bar giunto all'ultima puntata. Dopo 250 serate, la trasmissione si prende una pausa coincidente col passaggio di Tmc2 a Mtv. In queste settimane si saprà quanto durerà il silenzio. Tutti sperano che il programma non muoia strozzato dai palinsesti. Il suo padreconduttore si mostra ottimista sull'onda di una presenza in televisione che dal ‘77 non si è mai interrotta. All'ultima puntata erano presenti il responsabile di Mtv Antonio Campo Dall'Orto e osservatori Mediaset. «Non siamo qui per caso» ha detto il primo. E dietro le quinte si affacciano i canali satellitari.
La serata conclusiva è stata attraversata da un velo di malinconia, un po' come l'ultimo giorno di scuola. Red Ronnie, alla maniera dei cantautori alla fine di un concerto, ha ringraziato un po' tutti: tecnici, cameraman, sponsor, collaboratori, facendo versare anche qualche lacrima. Ma le testimonianze più importanti sono venute dagli oltre 1480 messaggi giunti in poche ore tramite posta elettronica a intasare i computer della trasmissione e dalla presenza di alcune delle «firme» della canzone italiana lanciate proprio dalla trasmissione ideata e gestita da Ronnie: Alex Britti, Bluvertigo, Ustmamò, Elisa. Con l'aggiunta di Vasco Rossi, la vedette ormai consolidata, e del grande flautista Andrea Griminelli. Ma, in diretta, sono arrivate anche telefonate di altri cantanti che a Ronnie devono molto come Jovanotti e Enrico Ruggeri. Ronnie, alla fine, è quasi commosso dalle testimonianze d'affetto di coloro che devono a lui un esordio o una fetta di celebrità. «Questa è una trasmissione che non può morire» spiega. «È come se un sindaco istituisse un parco: la gente si abitua a passeggiare lì e non è più possibile chiuderlo».
di Valerio Varesi