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"Cecchi Gori: l'emittente è mia"
LA
REPUBBLICA
03 Ottobre 2001 |
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La7, si complica la vendita
Cecchi Gori: l'emittente è mia
Seat replica: cessione convalidata dai giudici
Annuncio a pagamento dell'editore: la televisione acquisita senza titolo
ALDO FONTANAROSA
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ROMA - Non comprate "La7" ed Mtv da Telecom perché sono ancora del
gruppo Cecchi Gori. In un comunicato a pagamento sui maggiori giornali, Vittorio
Cecchi Gori, già proprietario delle due emittenti quando ancora si chiamavano
Tmc e Tmc2, «diffida» i potenziali acquirenti dal concludere accordi, essendo
lui l'unico legittimo padrone. L'allusione è al gruppo milanese e.Biscom, che
ha dichiarato il suo interesse ad acquistare le emittenti ora che Telecom è
decisa a disimpegnarsi dal settore. La cessione, teme Cecchi Gori, è vicina.
D'altra parte, Marco Tronchetti Provera, presidente del gruppo telefonico, ha
annunciato che una banca d'affari è già alla ricerca di un compratore per
"la 7" ed Mtv, per le quali si partirebbe, secondo fondate
indiscrezioni, da una base d'asta di 750 miliardi.
Nel suo annuncio a pagamento, Cecchi Gori rilancia le tesi che sostiene già
davanti alla giustizia civile. La vendita delle due tv a TelecomSeat, ad agosto
del 2000, era condizionata al via libera del Garante delle Comunicazioni, che
non arrivò in tempo utile. Il ritardo, a suo avviso, invalida ora la
compravendita. Il presidente della Fiorentina contesta anche le operazioni sul
capitale che gli hanno tolto il controllo delle emittenti.
Sono tre, in particolare, le accuse che rivolge alla Seat: aver nominato
d'autorità i suoi consiglieri di amministrazione; aver poi esercitato il voto
anche «per le azioni di proprietà del gruppo Cecchi Gori, titolare del 75% del
capitale»; aver infine sottoscritto la totalità delle azioni di nuova
emissione, «per giunta in abuso della posizione di creditore pignoratizio,
illegittimamente acquisita nell'agosto 2000». Con queste mosse, «Seat si è
impadronita senza titolo del controllo delle due tv estromettendo il gruppo
Cecchi Gori, e senza pagare neppure una lira del corrispettivo pattuito» (750
miliardi).
Un portavoce di Seat precisa che la società ha «la piena titolarità su La7 e
Tmc2». Il contratto di vendita, aggiunge, «è stato considerato valido
dall'autorità giudiziaria competente in più sedi».
Intanto Nino Rizzo Nervo, ex direttore del Tg3, conferma che resterà a dirigere
il notiziario della 7, dopo l'addio di Gad Lerner. «Con l'amministratore
delegato di Seat Dal Pino abbiamo verificato la fattibilità del progetto»,
dice Rizzo Nervo, «convinti che il canale possa essere trasformato, da rete
generalista, a rete a forte contenuto informativo. Ci siamo dati anche un metodo
di lavoro, per andare in onda con il nuovo progetto fin dai primi mesi del
prossimo anno».
Da metà ottobre, saranno pronti gli studi di via Novaro a Roma, da cui
trasmettere il Tg. Potranno aumentare, così, gli appuntamenti informativi,
anche perché «l'impegno finanziario è adeguato alla nascita del canale
progettato». |
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