VIDEOMUSIC A SUON DI NOVITA'
Come
trasformare una piccola televisione in un grande business internazionale?
Trasmettendo solo rock e pop. Ma, soprattutto, puntando alla vetta. In ogni
settore.
Sull'onda del business. Marialina Marcucci con Pier Luigi
Stefani:
"La nostra filosofia, quella della nicchia, ha sempre pagato".
C 'ERA UNA VOLTA un signore
che comperava le vette delle montagne.
Potrebbe iniziare così la
favola di Videomusic, la televisione privata che dal 2 aprile 1984 trasmette
musica 24 - ore - su - 24, e in pochi anni ha rivoluzionato le abitudini
nazionali delle trasmissioni via etere. Ma non è una storia: Guelfo Marcucci, il
signore della favola, ha veramente lanciato la sua avventura televisiva che
oggi, con l' acquisto dell' inglese Super Channel, ha la concretezza di un
gruppo internazionale proprio acquistando alcune cime dell' Appennino nel
lontano 1974.
Follia? Al contrario:
intuizione. Perché, da buon toscano col senso degli affari, Marcucci aveva
compreso in anticipo che il business delle tv commerciali e della ripetizione
dei canali esteri avrebbe avuto un grande futuro in Italia. E soprattutto che le
onde di trasmissione, per scivolare lungo tutta la Penisola, avrebbero dovuto
passare attraverso una selva di antenne collocate sulla dorsale appenninica.
Dall' acquisto di quei primi fazzoletti di terra a oggi sono passati solo 15
anni.
Ma Guelfo Marcucci, insieme ai
figli Marialina e Paolo, ha saputo costruire un gruppo che solo nel settore
televisivo vale 50 miliardi di fatturato, e arriva a 215 nel suo più ampio giro
d'affari aggregato. Questa è la storia di come c'è riuscito: una vera favola a
lieto fine, che ha come morale la specializzazione a ogni costo e in ogni campo.
"La nostra avventura inizia ai
primi del Novecento", racconta Marialina Marcucci, che si occupa del settore
televisivo del gruppo insieme al marito Pier Luigi Stefani. E inizia esattamente
quando Luigi Marcucci, il padre di Guelfo, lascia le campagne della Garfagnana e
parte per l' America in cerca di fortuna. Sbarca a Chicago, dove inizia a
produrre pane "made in Italy". Ma il suo è un prodotto speciale, in un settore
che nessuno ha ancora esplorato: pane surgelato. E il successo gli arride. Così,
nel 1950, Luigi torna ricco in Toscana, a Lucca, e acquista due farmacie per i
due figli.
Ma Guelfo non si accontenta di
quel commercio, si stanca presto. E senza allontanarsi troppo nel 1952 compra
la Farmaceutici Biagini di Pisa, un'azienda operante nel settore dei vaccini
medici. Ancora una volta, la parola d'ordine è specializzazione.
Poi, alla fine degli anni
Sessanta, il gruppo si ingrandisce con l' acquisto della Aima di Rieti, un'altra
azienda farmaceutica, specializzata negli emoderivati. "Oggi", commenta sempre
Marialina, "nel trattamento del plasma siamo sesti al mondo". Nel 1973, invece,
il settore prescelto è quello del turismo. A lanciarsi in prima persona questa
volta è Marialina, allora diciannovenne, che fonda la Ciocco Travel: l' agenzia
turistica prende il nome dal grande albergo - residenza dei Marcucci, che dalla
collina domina la lunga vallata di Barga.
Oggi anche quest'attività che
ha la sua fruttifera specializzazione nei viaggi d'alto livello e nel turismo
congressuale si è espansa, e la società può disporre di nove diverse agenzie,
in altrettante città italiane.
Passa ancora un anno, e nel
1974 si arriva finalmente alle cime delle montagne e alla televisione. L' idea è
di Guelfo Marcucci, ma anche in questo caso parte della realizzazione tocca a
Marialina: "Mi ricordo bene di quel periodo, segnato da continui accordi con
tante piccole tv locali", racconta, seduta nella hall dell' albergo del Ciocco,
di fronte a una vetrata che guarda sulla valle nebbiosa. "Eravamo a un passo dal
realizzare una grande rete di emittenti. C'eravamo accordati con la Rizzoli.
Avevamo anche progettato un telegiornale, che avrebbe dovuto essere diretto da
Maurizio Costanzo. Poi il blocco imposto all' informazione televisiva dalla
Corte costituzionale fermò i nostri progetti. Era il 1979 - 80: l' idea
affondò".
Ma i Marcucci riemergono
presto. E rilanciano tutto sul circuito Elefante, la prima dorsale appenninica
di emittenti e di ripetitori per televisioni straniere successivamente ceduta al
video - finanziere Giorgio Mendella, che nell' 88 l' ha riconvertita in ReteMia.
Risale a quei tempi l' intuizione della tv che trasmette solo video musicali.
"Pensammo a lungo", dice Marialina, a cinque anni di distanza, "che tipo di
televisione avremmo potuto fare: ma eravamo stretti fra la Rai e Berlusconi.
Così scegliemmo ancora una volta la nicchia, quella dei video - clip. E fu una
scelta giusta".
Infatti Videomusic si impone
quasi subito presso il pubblico più giovane, appassionato del nuovo genere video
- musicale. Ma il salto grosso, quello veramente importante, avviene nel
novembre 1988, quando Beta Television, la società dei Marcucci a capo del
settore, si impadronisce dell' inglese Super Channel. In quei giorni pare che la
tv via satellite fondata dal magnate Richard Branson stia correndo verso il
fallimento per colpa di un formidabile indebitamento: sei milioni di sterline
all' anno. Beta Television acquista il 53% di Super Channel per il prezzo
simbolico di una sterlina, facendosi carico dei suoi 150 dipendenti e dei
debiti. Inizia così una difficile opera di ristrutturazione. E i risultati hanno
dell' incredibile: "A distanza di un anno abbiamo raggiunto il pareggio", dice
Marialina. "Abbiamo ridotto i costi del 30%, grazie alle co - produzioni e alle
sponsorizzazioni. Un decennio di competizione selvaggia in Italia ci ha
insegnato come confezionare prodotti di qualità a costi contenuti". Nell'
esercizio 1989, infatti, Super Channel dovrebbe incamerare 11 milioni di
sterline.
Forte della ritrovata
solidità la ricapitalizzazione è costata 60 milioni di sterline la tv inglese
ha adesso una sua concessionaria di pubblicità, una sua rete distributiva. In
tutta Europa le famiglie che ogni giorno si collegano a Super Channel, pagando
un canone mensile, sono più di 17 milioni. La tv ha "sfondato" soprattutto in
Germania e nei Paesi Bassi. "Ma sta andando bene anche all' Est", aggiunge
Marialina, "abbiamo 500 mila abbonati in Ungheria, e ora anche i moscoviti
iniziano a interessarsi a Super Channel". Il prossimo passo sulla strada dell'
internazionalizzazione è l' apertura di un ufficio a Bruxelles che coordinerà la
sezione "Notiziari". Poi, in giugno, Beta Television parteciperà all' avventura
del lancio del nuovo satellite Eutelsat 2, le cui trasmissioni saranno centrate
sull' Europa, e che consentirà con piccole parabole la ricezione diretta anche
in Italia.
"Ma tutto", commenta Marialina
Marcucci, "è nato grazie a quel vulcano del mio babbo: lui è capace di lavorare
anche 18 ore al giorno, con una vera mania per i dettagli. E la sua filosofia,
quella della nicchia, ha sempre pagato". Insomma, la storia di questa famiglia
toscana, basata sulla specializzazione come credo esistenziale ancor prima che
come metodo imprenditoriale, ha come epilogo un gruppo da 1.100 dipendenti. Ma
Guelfo intanto continua a seminare. Ha appena fondato la Biagini Safety Food
Division. Che cos'è? Facile: una società che fa consulenza alle grandi aziende
su un nuovo, grande business, i cibi naturali. Più specializzato di così...
MAURIZIO
TORTORELLA |